Sudafrica per Orlando

“Sudafrica per Orlando”, unico comitato africano, nasce per appoggiare un progetto politico che si pone come obiettivo quello di “di unire e riparare, di tessere e ricucire” perche’ “rappresentare il Pd, a ogni livello, deve tornare ad appassionare e, perché no, a divertire”. Si propone come principale obiettivo quello di sensibilizzare il comitato centrale del PD sui giovani e sulla loro difficilissima situazione sociale ed economica. Occorre ripartire da loro.

Un comitato estero che comprende come sarebbe vitale e urgente incentivare e appoggiare progetti di mobilità internazionale dei giovani, progetti che possano offrire loro la possibilità di uno straordinario arricchimento culturale e, attraverso l’opportunità d’apprendimento in loco delle lingue straniere, l’occasione di poter acquisire nuove competenze e professionalità che potrebbero andare anche a vantaggio delle sfibrate imprese italiane. Sarebbe infatti assai proficuo che i nostri giovani viaggiassero ed imparassero nuove lingue, sviluppassero quelle competenze multiculturali di cui l’Italia e le sue imprese hanno estremo bisogno, per essere fonte di input e di soluzioni nuove acquisite in giro per il mondo, divenendo ruolo attivo nella promozione del cambiamento. Diverse indagini, nazionali ed europee, (ELAN 2006, IRER 2006, Università di Siena 2013) ci raccontano infatti come le piccole e medie imprese non possiedano gli strumenti linguistici per affacciarsi sui mercati internazionali e avviare così quel processo di internazionalizzazione divenuto ormai indispensabile anche per le aziende più piccole per reagire al momento di grave difficoltà economica.

In molti Paesi stranieri la collaborazione tra pubblico e privato nel settore della arti e della cultura è realtà di successo consolidata da tempo. Questo sistema stimola la collaborazione e il dialogo tra istituzioni, enti erogatori e sistema privato, assicurando il rispetto delle reciproche posizioni di forza. Un’azione sinergica tra pubblico e privato, un mix che produca cultura e profitti, generando qualità e opportunità di lavoro e sviluppo. E’ questo su cui dobbiamo lavorare. Sfruttando la propria rete culturale e istituzionale e le molte aziende italiane all’estero si potrebbe fare in modo che la mobilità transnazionale divenga realtà, attivando così quei processi di trasferimento di esperienze, cooperazione che potrebbero migliorare l’Italia e le sue imprese.

Riteniamo che vi sia un grande vantaggio competitivo nel mandare i propri giovani migliori, i più brillanti, in giro per il mondo per condividere e insegnare la lingua, per imparare culture e costumi degli altri. Ciò arricchirebbe noi e i tanti nel mondo che avvicinandosi al nostro patrimonio culturale saranno chissa' piu' stimolati in futuro a fare affari con il nostro paese.

La secolare tradizione culturale italiana può aiutare l’opera di umanizzazione e pacificazione del mondo. Ed i giovani italiani potrebbero divenirne degli eccellenti protagonisti con la loro presenza.